L’ evasione fiscale in Italia si è ridotta: meno 5 miliardi nel 2018

L'evasione fiscale in Italia si è ridotta - meno 5 miliardi nel 2018Evasione in calo in Italia, nel 2018 il tax gap ovvero la differenza tra imposta teorica e versata si è ridotto di ben 5 miliardi di euro rispetto al 2017. L’ammontare evaso, pari in media a circa 107 miliardi di euro l’anno, calcolato prendendo a base la stima dell’economia non osservata per la parte relativa al sommerso economico, è il totale della somma tra la componente fiscale, pari in media a 96 miliardi (in riduzione di 5 mld nel 2018) e quella contributiva pari a circa 11 miliardi l’anno (ancora da rilevarsi). In pesante riduzione anche la propensione all’evasione di quasi tutte le principali imposte che in media crolla di oltre 2 punti percentuali attestandosi al 28,9% ed andando per la prima volta dal 2013 sotto il 30% (media 2013-2017).
In leggero aumento la stima dell’extra gettito Iva indotto dall’utilizzo della fatturazione che passa dagli 1.6 miliardi indicati nel DEF 2020 ad un valore variabile tra circa lI,7 ed 2,1 miliardi di euro.
Questi sono i numeri esposti nel «Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, anno 2020» documento allegato alla NaDeF (la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) pubblicata ieri dal Ministero dell’economia e delle finanze.
Tornando al tax gap, ovvero il calcolo del divario tra gettito teorico e gettito effettivo che consente di identificare e quantificare l’ampiezza dell’inadempimento da parte dei contribuenti, la riduzione maggiore si riscontra sull’imposta sul valore aggiunto. Il tax gap Iva infatti registra una flessione complessiva pari a 3,5 miliardi di euro tra il 2017 ed il 2018 passando da un «evaso teorico» di 36,8 miliardi a 33,3 miliardi di euro. Tale contrazione, come indicato nel report, sarebbe attribuibile principalmente all’introduzione ed alla successiva estensione del meccanismo della scissione dei pagamenti oltre al miglioramento generale della c.d. tax compliance. Nel complesso, nel 2018, si riscontra una generale riduzione del tax gap di tutte le principali imposte ad eccezione della tasi e del canone rai. Andando nel dettaglio, diminuisce il divario tra teorico e versato sia dell’Irpef da lavoro autonomo e da impresa (-656 min), sia dell’irap (-157 min) ed anche dell’Imu (-3 min). Nel 2018 infatti la propensione all’evasione rispetto al 2017 diminuisce in modo significativo per tutte le tipologie di imposte realizzando in media un -2,1%. Uniche eccezioni, con percentuale di propensione al tax gap in aumento o invariate, sono il canone Rai con uno +0,5% sul 2017 e l’Imu con gap invariato rispetto l’annualità precedente. Il risultato realizzato nel 2018 è doppiamente di valore poiché, oltre alla variazione in diminuzione «anno su anno», porta per la prima volta nelle ultime 6 annualità il valore medio della propensione sotto il 30%. Sale lievemente il gettito della Efattura. Rispetto agli 1.6 miliardi indicati nel Def 2020 au menta, seppur lievemente, il gettito indotto dall’introduzione della fattura elettronica. Lo strumento, divenuto obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2019, come indicato nel report si è rivelato efficace nel contrasto alle pratiche evasive da omessa dichiarazione grazie alla tempestività, tracciabilità e capillarità delle informazioni che vengono acquisite dall’Amministrazione fiscale ed avrebbe portato un extra introito nelle casse rio quantificato tra circa 1,7 ed i 2,1 miliardi di euro. Tale ventaglio di valori è calcolato partendo dall’incremento del gettito complessivo iva 2019, pari a circa 2,9 miliardi di euro, di cui un importo variabile tra gli 1,7 ed i 2 miliardi sarebbe componente non correlata al ciclo economico e connessa dunque all’introduzione proprio della Efattura.

Fonte: Italia oggi

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