Istat, +1,7% imposte su famiglie

famigliaAumenta il carico fiscale sulle famiglie italiane, passando dal 28,6% del 2007 al 30,3% dello scorso anno. L’incremento di 1,7 punti percentuali del peso fiscale aggrava una situazione già resa difficile dalla crisi, che ha limitato in modo considerevole il potere d’acquisto delle famiglie.

Secondo i dati dell’Istat lo scorso anno la disponibilità economica, infatti, si è ridotta del 9,4% rispetto all’ultima data pre crisi. Confrontando la situazione dei primi otto mesi di quest’anno con lo stesso periodo del 2007 emerge che la riduzione del potere d’acquisto si avvicina pericolosamente al 10 per cento (9,9%). Il reddito disponibile lordo delle famiglie, in termini reali e valori concatenati, nel confronto tra il 2007 e il 2012, ha registrato un leggerissimo incremento arrivando a quota 1.078 mld (+0,1%).

Mentre gli ultimi dati disponibili (relativi ai primi otto mesi del 2013) dimostrano una crescita un po’ più sostenuta, rispetto allo stesso periodo pre-crisi (+1,4%). Incrociando i risultati relativi al reddito disponibile e al potere d’acquisto, si può comprendere il conseguente effetto prodotto sulla propensione al risparmio.

Nel 2012 si è registrato un crollo del 24,7% rispetto al 2007 (si passa da 166,5 mld a 125,4 mld). Nei primi mesi dell’anno si registra un leggero incremento della quota destinata al risparmio, rispetto al reddito lordo, che ha consentito di limitare il crollo a un 14,9% rispetto allo stesso periodo del 2007.

I tempi di magra costringono le famiglie a tagliare la spesa mensile, che nel 2012 è stata inferiore del 2,5% rispetto al 2007 (arrivando a quota 2.519 euro). Un confronto internazionale, ottenuto dalle tabelle Ocse, dimostra che la ricchezza netta delle famiglie italiane arriva al 7,95% del reddito disponibile. Tra i paesi del G7 l’Italia si colloca subito dopo il Regno Unito e la Francia (rispettivamente 8,12% e 8,23%).

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