Il j5 compie 2 anni

Il j5 compie due anniAffermato e con grandi aspettative. Certo, non si può ancora dire che abbia raggiunto la maturità, ma oltre ai risultati incoraggianti raggiunti in poco tempo ha già tracciato la rotta per il futuro. È ciò che emerge dal contenuto del report del 13 luglio nel quale l’Irs (Internal revenue service, le Entrate Usa) riassume l’esperienza dei primi due anni del network internazionale J5 Joint Chiefs of Global Tax Enforcement) al quale partecipano le amministrazioni fiscali di Australia, Canada, Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti. Nato su raccomandazione dell’Ocse (divisione Taskforce on Tax Crime) con l’intento di individuare i promotori dei reati fiscali, approfondire gli aspetti legati alle criptovalute e rendere più efficiente lo scambio di informazioni, ben presto l’unità speciale si è confrontata con la risoluzione di casi operativi concreti.
L’aspetto che forse meglio esprime l’importanza del lavoro svolto dal gruppo del J5 in questi due anni, emerge dal report, è rappresentato dalla capacità di scambiare dati ed informazioni. Nel corso dell’ultimo anno il gruppo è stato in grado di scambiare più dati di quelli che gli stessi Paesi si erano reciprocamente trasmessi negli ultimi 10 anni. La collaborazione e il confronto hanno consentito di mettere a servizio degli altri membri i punti di forza e le competenze di ognuno valorizzando il lavoro del gruppo e determinandone il successo. Questo approccio ha permesso agli esperti dei Paesi del J5 di rendersi conto che gli evasori utilizzano metodi sempre più complessi per nascondersi, come strumenti o strutture di pianificazione multiple localizzate in Paesi diversi, beneficiando di quei territori che offrono segretezza e accordi vantaggiosi. Le informazioni raccolte hanno consentito al network di sviluppare la capacità di adattarsi ai metodi criminali più recenti e di privilegiare le attività del gruppo rispetto a quelle individuali al fine di contrastare uno scenario dinamico in continua evoluzione.
Uno degli obiettivi primari del network internazionale era quello di realizzare uno strumento che permettesse di condividere le informazioni in maniera più organizzata. Gli sforzi dei singoli Paesi si sono concretizzati in un’applicazione chiamata FCInet, che consente a ciascuna agenzia di comparare, analizzare e scambiare dati in maniera anonima. Si tratta di una banca dati decentralizzata che permette alle agenzie delle diverse giurisdizioni di lavorare assieme rispettando l’autonomia locale. Infatti, FCInet non raccoglie le informazioni ma le connette, aiutando l’utilizzatore a ottenere quelle corrette in tempo reale.

Siti di riferimento: fisco oggi

Tags