La Camera bassa del Congresso messicano ha approvato una serie di misure volte ad aumentare le entrate fiscali di quasi il 3 per cento sul prodotto interno lordo entro il 2018.
Il presidente Enrique Peña il mese scorso ha proposto un piano per incrementare il gettito fiscale annuo di circa 35 miliardi di dollari entro il 2018, ma il progetto ha incontrato l’opposizione dei gruppi imprenditoriali e conservatori del Congresso.
La proposta di Peña Nieto si riferisce all’aumento delle tasse sul reddito delle fasce più abbienti della popolazione oltre che alla tassazione guadagni di borsa pe poter far fronte alla creazione di una pensione universale e un’assicurazione contro la disoccupazione.
A metà ottobre il piano è stato rivisto per aumentare il tasso variabile delle imposte sui redditi alti dal 30 per cento al 35 per cento, e di tassare il cibo spazzatura al 5 per cento. Sono stati invece ritirati i programmi di una nuova tassa su affitti, mutui e vendite immobiliari oltre che nuove tasse scolastiche.
In Senato il piano dovrebbe essere approvato entro l’inizio di novembre .
Il ministro delle Finanze Luis Videgaray, in seguito alle revisioni apportate al piano iniziale, ha stimato una riduzione delle entrate di 4,4 miliardi di dollari che saranno coperte con un aumento delle entrate dalle tasse sul petrolio .
Videgaray ha anche sostenuto che il piano porterà a un aumento delle entrate pari a circa un punto percentuale del PIL nel 2014 e di2,8 punti percentuali entro il 2018.