Appropriazione indebita per quasi 3 miliardi di euro. E’ la nuova accusa lanciata dalla Procura russa contro Skolkovo, la “Sylicon Valley” russa creata dall’ex presidente e ora premier russo Dmitri Medvedev nel 2011 e incorsa in crescenti problemi dopo il ritorno di Vladimir Putin al Cremlino nel 2012.
Lo ha riferito oggi l’ufficio del procuratore generale in un comunicato, secondo il quale nel corso di una ispezione al Fondo presieduto dal miliardario Viktor Vekselberg sarebbero state scoperte “gravi violazioni” nella creazione del Centro di innovazione situato alle porte di Mosca, pari a 125 miliardi di rubli (2.8 miliardi di euro), riguardanti fatturazioni, finanziamenti ai progetti scientifici dirottati su paradisi fiscali e borse di studio.
Senza specificare tuttavia se sia stata aperta un’inchiesta. La Procura avrebbe chiesto ai responsabili del Fondo di rimborsare i danni causati per mettere fine alle violazioni, prospettando sanzioni amministrative.
Lanciato da Medvedev come vetrina di modernizzazione per la Russia, Skolkovo ha subito una battuta d’arresto dopo il 2012: ad aprile vi hanno fatto irruzione i servizi segreti (Fsb) nell’ambito di una indagine per il presunto storno di 24 milioni di rubli (600 mila euro) in finanziamenti pubblici.