Borsa affari nelle Banche Italiane

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A Piazza Affari prova il rimbalzo Mps +9,50% a 0,29 euro, all’indomani del crollo della banca senese che ha ridotto la capitalizzazione dell’istituto a 777 milioni. In una giornata molto negativa per tutte le Borse europee, Milano registra, ancora una volta, la flessione maggiore tra i listini del Vecchio Continente. Preoccupano i timori degli effetti della Brexit che potrebbe pesare su una ripresa globale già fragile, così gli investitori preferiscono i beni rifugio: corre l’oro, frena il petrolio, arretra nuovamente la sterlina. Al giro di boa l’indice Ftse Mib cede il

2,12% a 15.445 – dopo aver sfiorato una flessione del 2,50% -, con lo spread tra Btp e Bund a 141 punti base con un rendimento del decennale dell’1,22%. In calo Parigi -1,93%, Francoforte -1,92%, Madrid -1,93% e Londra -1,51%. A Milano fallisce il tentativo del comparto bancario (indice in calo dello 0,73%) di rialzare la testa, ad eccezione di Mps che tenta il rimbalzo. L’incertezza resta alta in un settore in cui, secondo il report di Goldman Sachs, occorrono quasi 40 miliardi per la messa in sicurezza. «Siamo in contatto con le autorità italiane, continuiamo a monitorare la situazione e siamo pronti a intervenire, se necessario. Ci sono naturalmente diversi modi in cui la situazione può essere affrontata», ma il modo in cui verrà affrontata «dipenderà anche dalle richieste delle autorità italiane» alla Commissione europea, le parole da Strasburgo del vicepresidente dell’esecutivo Ue Valdis Dombrovskis. Per quanto riguarda Mps, la Consob ha vietato le vendite allo scoperto mentre il Tesoro studia l’ipotesi di una ricapitalizzazione a tempo per coprire l’eventuale ammanco patrimoniale che dovesse risultare dagli stress test in programma il 29 luglio prossimo. Domani è in programma un cda straordinario a Siena in cui l’ad Fabrizio Viola dovrà mettere a punto la risposta alla Bce che chiede un piano per smaltire 10 miliardi di crediti deteriorati entro tre anni. In progresso Bpm +0,86%, invariata Intesa Sanpaolo a 1,593 euro, debole Ubi Banca -0,08%. Unicredit cede lo 0,99% a 1,80 euro; perdite pesanti per Bper -3,50%, Mediobanca -2,82%, Banco Popolare -2,40% e Banca Carige -2,06%. Maglia nera per Telecom (-9,51% a 0,661 euro) dopo la decisione di Xavier Niel di disfarsi dell’opzione del gruppo di tlc per entrare nella rete Wind-3. Tra i ribassi del listino principale anche Azimut -7,55% e Saipem -5,27% con il comparto petrolifero che lascia sul terreno il 2,30%. Sull’All Share rialzo per Rcs +0,48% a 0,833 euro: mancano pochi giorni al possibile ultimo rilancio di Cairo o della cordata guidata da Bonomi.

La Fonte : La Stampa

 

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