Ha fatto scalpore il contenuto dell’Annuario fiscale 2013 pubblicato dal Ministero delle finanze austriaco per aiutare i contribuenti a calcolare correttamente le imposte dovute. A pagina 98 si leggono le istruzioni sul trattamento fiscale dello “Schmiergeld”. La traduzione letterale sarebbe “denaro per ungere”, o mazzette, tangenti, bustarelle. In Austria anche il compenso percepito sottobanco, per far avere a qualcuno un favore illecito, è assoggettato all’imposta.
Finora nessuno ci aveva fatto caso, ma la previsione ministeriale, confortata da sentenze della giurisprudenza, esiste da tempo. A chi ha manifestato sconcerto il Ministero delle finanze ha replicato disincantato che si tratta di “un giustificato interesse dello Stato” a disporre di quelle entrate.
La tassabilità dello “Schmiergeld” era già contemplata nell’annuario del 2011, quando l’Austria figurava ancora tra i Paesi meno corrotti del mondo e la magistratura non aveva ancora incominciato e indagare e a condannare.