I dati diffusi dall’Acea, che indicano a marzo un calo delle immatricolazioni pari al 10,3%, delineano uno ”scenario preoccupante per tutta l’industria dell’auto”, con un ”andamento di flessione generalizzato praticamente in tutta Europa” dove ”ben 23 paesi su 29 presentano il segno meno”.
È questo il commento dell’Unrae, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche estere in Italia, sulle vendite europee di auto. Il calo a cifra doppia investe quattro dei cinque mercati principali, rileva l’Unrae, che esprime ”preoccupazione” anche per la Germania, dove si registra un -17,1% a marzo e un -12,9% nel primo trimestre. L’eccezione positiva è la Gran Bretagna, che con un +5,9% mette a segno la tredicesima crescita consecutiva, mentre continuano a cedere la Francia (-16,2%), la Spagna (-13,9%) e l’Italia (-4,9%), che ”scende inesorabilmente al quarto posto tra i mercati europei”, come rileva il direttore generale dell’Unrae, Romano Valente. ”Il dato statistico – afferma Valente – riflette la crisi italiana, che si dilata nell’attesa che la politica definisca le nuove cariche istituzionali in grado di imprimere un’inversione di tendenza alla nostra economia”.