”Su ogni bottiglia di birra da 1 euro acquistato dal consumatore, 45 centesimi andranno in tasse e questo è inammissibile”.
A sottolinearlo in audizione in Commissione Finanze alla Camera è stato il presidente di Assobirra Alberto Frausin, che ha chiesto la volontà politica di correggere l’inasprimento della tassazione prevista nel dl Istruzione, oggi in discussione al Senato.
‘Gli italiani hanno capito che questa non è una tassa sull’alcol ma sulla birra e che a pagarla saranno loro, come avviene per l’Iva” ha detto Frausin, stimando che l’incremento totale delle accise, da qui al gennaio 2015, peserà sul settore per il 7-8%, cosa che farà perdere un ulteriore 5% di quota di mercato in generale. Frausin ha quindi chiesto se vi sia la possibilità da parte del governo di intervenire nella legge di Stabilità per correggere questa disposizione.
”Non chiamiamola tassa sull’alcol perché noi ne rappresentiamo una quota molto piccola – ha concluso Frausin – meglio chiamarla tassa sulla birra, con nome e cognome; quanto alle coperture non vanno cercate penalizzando qualche altro settore, ma è il sistema che deve far sì che le riforme avvengano in un clima in cui si siano le condizione di tagliare determinati costi e di fare più investimenti e meno spese”.