La Gran Bretagna è in recessione per la prima volta da 11 anni e diventa l’economia più debole del G-7. Il PIL è crollato del 20,4% nel trimestre aprile-giugno, il periodo più intenso del lockdown, secondo i dati resi noti dall’Ufficio nazionale di Statistica (ONS). Il calo trimestrale nell’eurozona è stato del 12,1% e negli Stati Uniti del 9,5%.
“La recessione causata dalla pandemia di coronavirus ha portato al maggior calo del PIL mai registrato” ha detto Jonathan Athow, deputato di statistica nazionale dell’ONS “l’economia ha mostrato segnali di ripresa in giugno, ma nonostante questo il PIL resta sotto il livello di febbraio, prima che il virus colpisse”.
È la flessione trimestrale più forte da quando il governo ha cominciato a raccogliere questi dati in modo sistematico nel 1955. Secondo quanto riporta la BBC sui dati dell’ufficio statistico nazionale, si tratta della prima recessione dalla crisi finanziaria del 2008. Nel primo trimestre il PIL era sceso solamente del 2,2%.
L’Ufficio Nazionale di Statistica ha dichiarato che nei primi sei mesi del 2020 il PIL britannico è sceso del 22,1%, leggermente inferiore alla contrazione della Spagna (22,7%), ma più che raddoppiato rispetto al 10,6% degli Stati Uniti. “La maggiore contrazione dell’economia britannica riflette principalmente il modo in cui le misure di blocco sono state messe in atto per gran parte di questo periodo nel Regno Unito”, ha aggiunto l’ONS.
Siti di riferimento: il sole 24 ore – la stampa