Legge stabilità spazza via 720 sconti a tasse

veterinarioUna quota della copertura della legge di stabilità, mezzo miliardo di euro, arriverà dal taglio degli sconti fiscali, le cosiddette ‘tax expenditures’. Sono le detrazioni, le deduzioni, i regimi agevolati, che alleggeriscono il conto di 730 e Unico. Il ministero dell’Economia ha censito un paio d’anni fa 720 voci che corrispondono a una erosione del gettito pari a oltre 250 miliardi l’anno.

Ma quella che sembra una macro-cifra è in buona parte intoccabile: quasi la metà di questo mancato gettito è infatti destinato a sostenere la spesa sociale, dalla famiglia alla casa, dalla sanità al lavoro. Voci che difficilmente possono essere dunque messe in discussione.

Il governo, nelle linee-guida della legge di Stabilità, approvata ieri dal consiglio dei ministri, dice esplicitamente che 0,5 mld arriveranno ”dalla riduzione delle spese fiscali attraverso interventi selettivi sulle agevolazioni fiscali da definire entro il gennaio 2014”. Due-tre mesi di tempo, dunque, per reperire 500 milioni di euro da questi tagli.

Da tale anticipazione sembrerebbe da escludersi il taglio ‘lineare’ attraverso, per esempio, una franchigia perché appunto si parla di scelte selettive. Ma l’opzione che era stata invece adottata dal governo Monti, quella di tagliare le agevolazioni attraverso una franchigia di 250 euro e un tetto di spesa di 3.000 euro era un anno fa cifrata 900 milioni, di cui 600 solo dalla franchigia. Una norma che poi fu cassata nel corso dell’esame del Parlamento.

Dalle detrazioni per l’iscrizione dei ragazzi a palestre e piscine a quella sulla parcella del veterinario, dal bonus sulle donazioni ai partiti a quello sulle spese per il funerale, i tecnici del Tesoro nelle prossime settimane dovranno mettere al setaccio voce per voce per capire a quali sconti i contribuenti potranno rinunciare a partire dalle prossime dichiarazioni dei redditi. Base di partenza sarebbe sempre il dossier che era stato messo a punto due anni fa dal gruppo di lavoro guidato da Vieri Ceriani.

Il tempo è stretto ma comunque non impossibile, fanno notare esperti del ministero. Sul tavolo anche le agevolazioni alle imprese. Nel cosiddetto dossier Giavazzi s’identificava una spesa potenzialmente aggredibile di 10 miliardi. Escludendo alcune voci (dal trasporto pubblico locale, alle scuole private, per fare un paio di esempi), rimarrebbero tra i 500 milioni e i due miliardi potenzialmente ‘aggredibili’.

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