Il comma 1 dell’art. 32 del D.L. del 14 agosto 2020 n. 104 prevede per la “ripartenza/inizio” un aumento considerevole dei fondi per le attività scolastiche, difatti, c’è un incremento di €. 400 milioni per l’anno 2020 e di €. 600 milioni per l’anno 2021 per le attività didattiche.
I protagonisti sono gli Enti aventi competenze relative all’edilizia scolastica e gli Uffici scolastici regionali. Tali fondi dovranno essere suddivisi fra edilizia scolastica e personale scolastico.
Edilizia scolastica
Gli Enti Pubblici ed in particolare le Istituzione Scolastiche – ad oggi – oltre alla disciplina prevista dal Codice Appalti devono applicare anche la normativa speciale di settore avente ad oggetto il “Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo‐contabile delle Istituzioni Scolastiche.
Molti Enti Pubblici avranno comunque difficoltà ad usare i fondi, ad esempio laddove sono commissariati, che rendono le pratiche burocratiche più complesse e macchinose.
Personale scolastico
Il comma 3 dell’art. 32 del D.L. del 14 agosto 2020 n. 104 prevede la sostituzione del personale scolastico (docenti – ata) assunto dal primo giorno di assenza fermo restando il rispetto della normativa vigente ed il prioritario ricorso al personale a qualunque titolo in servizio presso l’istituzione scolastica e in possesso di abilitazione o di titolo di studio idoneo.
In questo comma viene “stabilità l’equivalenza tra abilitazione e titolo”.
In più, in merito alla sostituzione del personale – evidentemente con contratti a tempo determinato – sforzo maggiore del Governo sarebbe stato la loro assunzione a tempo indeterminato ciò anche in considerazione che nel mondo scolastico è fortissimo il fenomeno del precariato, basti pensare che più di 700.000 domande telematiche ci sono state, tra il 22 luglio e il 6 agosto 2020, per le supplenze. Senza tralasciare che più volte l’Italia è stata bacchettata all’Unione Europea allo Stato italiano in merito all’abuso di precariato nella scuola pubblica italiana.

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